I nostri polmoni sono un motore potentissimo per il nostro benessere e imparare a respirare correttamente è essenziale per ritrovare equilibrio fisico, stabilità emotiva e maggiore concentrazione.
Per usare tutte le potenzialità del tuo respiro puoi iniziare a conoscere e praticare una semplice routine di respirazione Pranayama.
Si tratta di un’arte antichissima di benessere olistico giunta dall’India, il cui nome è l’unione tra due termini, prana, che significa forza vitale, ayama che vuol dire controllo, espansione.
Questa tecnica aiuta a liberare la mente e favorisce il benessere del fisico e dello spirito. Questa pratica è tra le migliori per riacquistare quel benessere e quella tranquillità, quella concentrazione e consapevolezza di te stesso che la vita quotidiana potrebbere offuscare.
Bastano 20 minuti di esercizio quotidiano per migliorare la tua giornata e la tua vita. La cosa importante è continuare a praticarla nel tempo, anche diminuendo fino a 10-15 minuti al giorno.
Ricorda: prima di iniziare qualsiasi esercizio, svuotati sempre dell’aria che hai in corpo.
La tua pratica Pranayama
Esercizio preliminare: la mattina, ancor prima di cominciare gli esercizi, respira seduto in terra o su una sedia, per prendere coscienza del tuo respiro, concentrandoti sui blocchi che ti impediscono di inspirare ed espirare fluidamente.
Il primo esercizio si chiama Kapalabhati: questo passo, del “cranio lucente”, favorisce la disintossicazione dell’intero organismo. Respiri frequenti portano ossigenazione al cervello, liberandolo dai pensieri negativi che lo bloccano e dal caos mentale. Cinque minuti di questo esercizio e già inizierai a sentirti rigenerato.
Siediti nella posizione del loto o a gambe incrociate.
Inspira dolcemente e silenziosamente gonfiando l’addome e senza sforzare le narici.
Espira con forza dilatando le narici e contraendo i muscoli dell’addome contro la colonna vertebrale.
Svuotati completamente, lascia transitare l’aria.
Il secondo passo è l’Anuloma Viloma, o “respirazione a narici alternate”: prevede 10 minuti di respirazione lenta e profonda, che riequilibri e ci tranquillizzi, aiutandoci a gestire tutte le forze liberate durante la Kapalabhati.
Chiudi con il pollice la narice destra inspirando con la sinistra.
Chiudi la narice sinistra con l’indice, poi alza il pollice ed espira con la narice destra, con cui devi anche inspirare l’aria.
Concludi l’esercizio espirando dalla narice sinistra dopo aver tappato la destra con il pollice, come all’inizio.
Questo esercizio avvicinerà la tua mente a uno stato meditativo.
Dopo passa all’Ujjay, la “respirazione del vittorioso”, che riscalda e stimola il metabolismo, agendo in modo subito evidente sulla mente e risveglindo l’attenzione grazie all’ascolto del respiro e all’attenzione sull’aria che passa dalle narici e sul rumore.
Il quarto e ultimo passo è il Bhramari: dedica gli ultimi 3 minuti all’esercizio detto “suono del ronzio dell’ape nera”. È un esercizio in cui ti dedichi completamente a te stesso, in isolamento, tappandoti le orecchie e oscurando gli occhi. Concentrati sul “ronzio” della tua espirazione. In questo modo puoi stimolare i tuoi neuroni, donando calma e profondo relax a corpo, mente e spirito.
Inspira allargando le narici.
Tappati le orecchie con i pollici.
Posa sugli occhi il mignolo, l’anulare e medio con gli occhi chiusi ma non serrati. L’indice posalo sulla tua fronte ed espira emettendo un suono simile a quello dell’ape che vola fino a svuotarti di tutta l’aria.